sabato 17 settembre 2016

Non preti

Quando muoio... Non voglio preti... Fiori sì, di quelli comuni... Però vi chiedo un regalo, se davvero mi volete bene... Voglio un insulto di Salvini, procuratevelo, non so come, ma fate in modo che Salvini venga a sapere del mio decesso e che proferisca il peggiore suo insulto, sincero e motivato... Soltanto così sarò sicuro che chi mi piangerà saprà che ho vissuto degnamente... Grazie!

martedì 6 settembre 2016

0 - 1 - 2 - 3 - ∞ - kini

In queste settimane in cui il tema di come le donne (e gli uomini?) debbano vestirsi al mare ha visto schieramenti di tutti i fronti, a cominciare da un ministro francese che voleva vietare il burkini perché incompatibile con i valori della Francia (ma cosa si era bevuto quando l'ha detto?) e che è proseguito con alcune donne costrette a spogliarsi sulle spiagge francesi, vorrei fare un elogio ad un grande stilista. Sto parlando di Rudi Gernreich lo stilista, ed attivista gay, che nel 1964 inventò il monokini (finito anche sulla copertina e in un servizio fotografico di LIFE) e poi una decina di anni dopo anche le uniformi di Spazio 1999. Giusto oggi qualche donna ha anche mugugnato per le vagine en-plein-air viste alla Mostra del Cinema al Lido di Venezia. Insomma tutti hanno sempre a che ridire su tutto. E se uno si vestisse come cavolo gli pare?













Aggiornamento delle 15:00 del 6 settembre 2016.
Aggiunta immagine trovata sul WEB che ben rappresenta la mia domanda:
"Donna, chi sceglie cosa puoi indossare? Evidentemente l'opinione pubblica!"



Aggiornamento delle 15:00 del 7 settembre 2016.
Aggiunto filmatino di Daphné Bürki, conduttrice de La Nouvelle Édition, che ironizza sui requisiti per ottenere la cittadinanza francese.

lunedì 5 settembre 2016

Cirano



Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto!
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura,
che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna,
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte,
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita,
voi preti che vendete a tutti un'altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito,
guardatevi nel cuore, l'avete già tradito.
E voi materialisti, col vostro chiodo fisso,
che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono,
per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano.