domenica 29 marzo 2015

Devo dimagrire perché sono single e devo mettermi sul mercato

Quando ho sentito pronunciare questa frase in un locale di Milano da una ragazza seduta vicino a noi che aveva attaccato discorso con noi parlando dei suoi problemi di dieta mi sono letteralmente cadute le braccia. Una donna che parlava così di se stessa! Ero letteralmente allibito. E all'amica che era con me sono giustamente cominciati ad uscire i fumi dalla testa. Aiuto!

domenica 15 marzo 2015

Il giorno di Π



Il giorno di Π ho festeggiato un 42, sono andato a trovare una bimba di 1 giorno e ho sognato una donna.

sabato 14 marzo 2015

Ensaio sobre a Cegueira

José Saramago e Sergio Rubini mi hanno accompagnato lo scorso week-end.
È stata una discesa all'inferno, molto peggiore di quello di Dante e Virgilio.
Il medico, la moglie del medico, il primo cieco e sua moglie, la ragazza dagli occhiali scuri, il ladro di automobili, il ragazzino strabico e il vecchio con la benda sono ormai dei tòpoi per me.

lunedì 9 marzo 2015

Nord-Est



Mosso dalla voglia di ascoltare la mia beneamata folk-singer ho passato un lungo week-end nel nord-est.

Dapprima la mia città natale (Treviso) dove ho rivisto una cara amica che ha passato un anno davvero molto difficile. L'ho abbracciata stretta più volte. E stavolta ero io il più grasso dei due. Ma lei giustamente mi ha detto: "Stai bene? Sì! E allora che te ne frega della pancia?"

Poi ho scoperto una città (Udine) che non avevo mai prima visto (anche se ci avevo soggiornato per molte settimane a metà degli anni '70 quando ero ricoverato nell'ospedale militare). Mi ha sorpreso il suo calore (me la aspettavo fredda), le barbe e i baffi dei giovani, le donne profumate e magre, la sua ricchezza. E sabato sera ho mangiato il più buon San Daniele della mia vita (accompagnato tra l'altro da un ottimo frico).

Domenica mi sono invece mosso tutto il giorno. Dapprima fermandomi a vedere la città stellata (Palmanova), ammirando la ricostruzione degli strumenti che hanno contribuito a fortificarla (è nata nel 1600 come città fortezza edificata dalla Serenessima) e facendo una passeggiata sui bastioni che la circondano.

Poi invece per pranzo uno stupendo paesino (Grado) tra laguna e mare. È bellissimo il paesaggio di acqua dolce e salata che si vede arrivandovi attraverso una lunga strada che costeggia e separa la laguna dal mare. È veramente spettacolare e non ha nulla da invidiare alla laguna veneziana. È certamente turistica, ma non affollata come Venezia. Un gioellino che non conoscevo.

A metà pomeriggio un salto a Conegliano a vedere la mostra sui due Carpaccio (padre e figlio) appena inaugurata. La mostra raccoglie molte opere dei due. E molte di queste arrivano dall'Istria che, insieme a Venezia, sono stati i due posti dove i due hanno lavorato. Il padre si può dire che sia stato l'artista che ha segnato il passaggio tra due secoli (nato nel 1465 e scomparso nel 1525) e, ripensandoci adesso, proprio a cavallo dell'inizio dell'era moderna (Colombo ha scoperto l'America nel 1492).

La sera infine a Udine a sentire (per me la 4ª volta dal vivo) Joan Baez in un teatro pienissimo come un uovo e molto caloroso verso la cantante. C'è voluta una americana, cittadina del mondo, per ricordare pubblicamente a noi spettatori italiani la lotta degli abitanti della Val Susa. Ha infatti dedicato una canzone a loro, perché riescano a conservare la loro bella valle. L'ultimo dei bis che ha concluso il suo concerto è stato poi un altro omaggio all'Italia (tra i tanti che ha fatto durante il concerto) cantando la sua celeberrima Nicola and Bart in ricordo degli anarchici italiani Sacco e Vanzetti giustiziati innocenti sulla sedia elettrica nel 1927 negli Stati Uniti.











mercoledì 4 marzo 2015

La lumachina maliziosa



Eccezionalmente in trasferta nel nord-est a metà settimana, ho notato sui muri della città dei manifesti che pubblicizzavano una mostra a Rovigo. L'immagine era invitante e il pomeriggio stranamente libero così ho deciso di andarla a visitare. Spendendo 9 euro si ha un audio-guida di corredo e si possono passare due ore piene a visitare con calma tutte le sei parti che compongono la mostra. Le opere esposte mi sono piaciute molto. Sono quasi tutte del simbolismo, cioè rappresentano cose/situazioni che rimandano volutamente ad un altro significato. E sono tutte di artisti a me finora ignoti (a parte Alberto Martini che già conoscevo, forse solamente perché originario della mia stessa terra). Anche se il manifesto della mostra mi aveva fatto pensare ad un altro tipo di soggetti sono stato comunque molto contento di aver visitato questa mostra (e di aver finalmente visto per la prima volta Rovigo, in cui in precedenza non ero mai stato). Tra gli artisti che maggiormente mi sono rimasti impressi ci sono Gennaro Favai (sua la New York in plen-air del 1930 che costituisce il manifesto della mostra), Karl Wilhelm Diefenbach (le sue vedute di Capri vanno assolutamente viste dal vivo perché la scansione del catalogo non riesce assolutamente a rendere i colori e soprattutto la corposità delle pennellate) e Max Klingher (il suo Lucifero cattura lo sguardo e la mente).