martedì 28 gennaio 2014

Stephen Frears vs Peter Mullan

Questa sera ho visto un film che mi è piaciuto.
Chi l'ha presentato ha detto che è un film perfetto.
Non ha torto.
Dodici anni fa ne vidi uno simile, ma questo lo supera.
Quello di allora era di denuncia, questo è più pacato.

lunedì 27 gennaio 2014

Povera Italia

Leggo sulla bacheca Facebook di una alunna di 3ª media:
giorno della memoria e a scuola nemmeno una parola...
mah.
e penso a insegnanti e studenti di questa povera Italia.

domenica 26 gennaio 2014

Emergenza Siria

Ieri sera un bel concerto per raccogliere fondi per la Siria da parte dell'UNICEF della mia città. In una chiesa (che a tutto può assomigliare, ma non sembra cereto un edificio religioso, ma piuttosto un teattro moderno anni '80) si sono esibiti diversi gruppi locali spaziando da Debussy a Čajkovskij (interpreato dall'orchestra delle scuole Fibonacci), da Mendelssohn a Brel, da Gershwin ai Led Zeppelin, dagli Scorpions ai Cranberries a Ligabue e altri ancora. Mi sono rimasti impressi i canti Gospel dei Voices of Heaven, ma anche un Debussy interpretato al flauto da Lucia Neri e pure "Stairwaway to Heaven" dei Led Zeppelin interpretati dal gruppo locale rock dei Raw Age.


giovedì 16 gennaio 2014

Je voudrais mourir dans tes bras

Canzone dedicata a Jan Palach composta nel 1973 da Adamo che in Belgio ha cambiato repertorio (rispetto al nostrano "Affida una lacrima al vento" del 1968) e ha scritto anche canzoni sociali proprio come questa qui sotto "Je voudrais mourir dans tes bras" oppure come "Quand la liberté s'envole" dedicata alla caduta del muro di Berlino.



Y en a qui meurent bien trop tard
Quand leur paradis est passé
Y en a qui meurent au hasard
D’un coup de dés

Y en a qui meurent sans savoir
Qu’ils ne sont jamais nés vraiment
Y en a qui meurent sans espoir
Et plein d’argent

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent dans les mémoires
C’est bien plus que perdre la vie
Quand ceux qui restent quittent le noir
Et vous oublient …

Y en a qui meurent en marchant
Pour aller cacher leur vieillesse
Aux neiges du grand désert blanc
Pleine de promesse

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent parce que c’est beau
De voir le soleil se coucher
Et d’attendre le jour nouveau
De l’autre côté

Y en a qui meurent en dormant
En offrant un sourire aux anges
Y a en qui meurent encore enfants
Et gagnent au change

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent la bouche pleine
En libérant un dernier rot
En se caressant la bedaine
Mais trop, c’est trop

Tandis que d’autres, le ventre vide
Bercent leur mort à bout de bras
En suivant la main qui les guide
Là où on ne les verra pas

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent par erreur
Pour une poussière sur la balance
Quand la justice a ses rancoeurs
Ou ses absences

Y en a qui meurent dans les poubelles
Les bannis de la société
Leur rêve au bout d’une ficelle
Ballon crevé

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent au printemps
Comme des éclairs, comme des flambeaux
Barrant la route un court instant
Aux chars d’assaut

Y en a qui meurent avec permis
Matriculé comme il se doit
Laissant un casque et un fusil
Sur une croix

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)

Y en a qui meurent tous les soirs
Quand le spectacle est terminé
Quand ils retrouvent dans leur miroir
Leur vérité... démaquillée

Y en a qui meurent en marguerites
Effeuillées d’une main distraite
Un peu... beaucoup... beaucoup trop vite
Et ça s’arrête…

Je voudrais mourir dans tes bras (bis)
Prends ma main... ne la lâche pas.

martedì 7 gennaio 2014

La valse d'Amélie


Dopo che per una intera settimana la ho ascoltata provenire dalla camera di A (mane e sera, 20-30 volte al giorno), adesso mi manca un po'.

I Re Magi



Il 1929 è un anno di intensa attività per Alberto Savinio che, nel panorama artistico di Parigi dove risiede, comincia a fare sentire la propria voce. Le sue iconografie sono spettacolari e complesse, toccano le antiche stagioni del mito e della storia primordiale, edificano città trasparenti, narrando racconti biblici o mitologici. I Re Magi fa parte della serie tematica dedicata al volo, nota in quella data anche in ambito surrealista. Il cammino dei Re Magi viene qui rappresentato dall'improbabile volo di una piattaforma sghemba che sembra tenuta insieme più dalla forza della fantasia che dall'equilibrio. In questa accumulazione squillante di balocchi ed oggetti eterogenei risiedono i tre Re con i loro simbolici doni, racchiusi in una creatività senza limiti, capace di mutare la realtà in puro gioco mentale.

(Citazione presa dalla presentazione de I Re Magi presso il Mart di Rovereto)

lunedì 6 gennaio 2014

Polar Bear on Fifth Avenue



Polar Bear on Fifth Avenue (Bruce McCall, 2014).

sabato 4 gennaio 2014

Natura morta



Oggi mi son fatto l'abbonamento per 10 film al mio cineclub preferito (l'anno scorso 2 abbonamenti acquistati + 1 ricevuto in regalo) e sulla tesserina c'era la mia attrice preferita! È stato decisamente di buon auspicio perché il primo film che mi son visto è stata una “Natura morta” che mi è piaciuta veramente tanto. E la scena finale me la sono quasi immaginata prima ancora che accadesse.

venerdì 3 gennaio 2014

Gerti



Gerti Schiele in a Plaid Garment (Egon Schiele, 1909).

giovedì 2 gennaio 2014

Verso il terzo millennio



E tu mi vieni a dire
che l'uomo muore
lontano dalla vita
lontano dal dolore
e in questa quasi indifferenza
non è più capace
di ritrovare il suo pianeta
fatto di aria e luce.

E tu mi vieni a dire
che il mio presente
è come un breve amore
del tutto inconsistente
che preso dai miei sogni
io non mi sto accorgendo
che siamo al capolinea
al termine del mondo.

E tu mi vieni a dire
che tutto è osceno
che non c'è più nessuno
che sceglie il suo destino
non ci rendiamo conto
che siamo tutti in preda
di un grande smarrimento
di una follia suicida.

E sento che hai ragione se mi vieni a dire
che l'uomo sta correndo
e coi progressi della scienza
ha già stravolto il mondo
però non sa capire
che cosa c'è di vero
nell'arco di una vita
tra la culla e il cimitero.

E tu mi vieni a dire
c'è solo odio
ci sarà sempre qualche guerra
qualche altro genocidio
e anche in certi gesti
che sembran solidali
non c'è più l'individuo
siamo ormai tutti uguali.

E sento che hai ragione se mi vieni a dire
che anche i più normali
in mezzo ad una folla
diventano bestiali
e questa specie di calma
del nostro mondo civile
è solo un'apparenza
solo un velo sottile.

E tu mi vieni a dire
quasi gridando
che non c'è più salvezza
sta sprofondando il mondo
ma io ti voglio dire
che non è mai finita
che tutto quel che accade
fa parte della vita.

Ma io ti voglio dire
che non è mai finita
che tutto quel che accade
fa parte della vita.
(Giorgio Gaber, Sandro Luporini)

mercoledì 1 gennaio 2014

Coetanei



Nell'ultimo incontro con Ina abbiamo parlato delle mie scorribande fine-settimanali in giro per mostre. Poi siamo arrivati a parlare di questa artista, nata (quasi) nel mio stesso giorno, delle sue opere, della sua vita, della sua famiglia, della sua morte. Ina aveva visto "The Woodmans" su Sky e io le ho raccontato della mostra vista a Siena nel 2010.