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Ed era presente anche Didala (ne avevo parlato qui). Che emozione!
Elisabetta è una che fa (anche) teatro civile. Era accompagnata al violino da Matteo Ceramelli.
La storia è troppo nota e straziante per dirne ancora in queste poche righe. L'eccidio di 560 persone, in tre ore, quasi tutti bimbi, donne e vecchi è troppo doloroso.
Quindi riporto solo le cose piacevoli, le note di poesia.
Di Elisabetta a piedi nudi che racconta della luminara di Sant'Anna.
Dei lumini fatti con i gusci delle lumache raccolte dagli uomini durante l'inverno e incollate agli stipiti delle case con la calce e poi riempiti con olio e uno stoppino, accesi a creare una scia luminosa per il paese.
Delle donne chine a intrecciare fiori sugli archi della processione.
Di Aspasio che fischietta, arrivando a piedi nudi lungo l'erta salita, e racconta la storia dell'uomo nero ai bimbi prima curiosi e poi spaventati.
Dell'ultima notte felice del paese, la Notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti.
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Il 22 luglio '44
San Miniato.
Il 12 agosto '44
Sant'Anna.
Un'estate terribile per la Toscana, per l'Italia tutta.
Ah... dimenticavo... Elisabetta è stata bravissima.
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