Una decina di giorni fa sono andato al mio cineclub preferito a vedere Francofonia, l'ultimo film di Sokurov. In realtà il vero motivo era ascoltare Settis. Mi è sempre piaciuto ascoltarlo perché i suoi talk non sono mai banali. Imparo sempre qualcosa. E poi è sempre un piacere sentire come argomenta le sue tesi. E inoltre le sue tesi mi trovano quasi sempre d'accordo. È stato così anche il 23 febbraio. E tutto ciò mi ha fatto dimenticare che invece io non sopporto Sokurov. Di questo regista avevo visto un solo film cinque anni fa: Faust. E siccome non mi era piaciuto per niente mi ero ripromesso di non vederne altri. Devo dire che, nonostante a Settis fosse piaciuto, a me invece Francofonia mi ha deluso parecchio, quasi quanto Faust. È un film lento, didascalico, noioso e molte volte mi sono assopito durante la visione. L'unica scena veramente bella è quella iniziale sui tetti di Parigi che si vede anche nel trailer qui sotto.
sabato 5 marzo 2016
Sokurov mi ha fregato un'altra volta
Una decina di giorni fa sono andato al mio cineclub preferito a vedere Francofonia, l'ultimo film di Sokurov. In realtà il vero motivo era ascoltare Settis. Mi è sempre piaciuto ascoltarlo perché i suoi talk non sono mai banali. Imparo sempre qualcosa. E poi è sempre un piacere sentire come argomenta le sue tesi. E inoltre le sue tesi mi trovano quasi sempre d'accordo. È stato così anche il 23 febbraio. E tutto ciò mi ha fatto dimenticare che invece io non sopporto Sokurov. Di questo regista avevo visto un solo film cinque anni fa: Faust. E siccome non mi era piaciuto per niente mi ero ripromesso di non vederne altri. Devo dire che, nonostante a Settis fosse piaciuto, a me invece Francofonia mi ha deluso parecchio, quasi quanto Faust. È un film lento, didascalico, noioso e molte volte mi sono assopito durante la visione. L'unica scena veramente bella è quella iniziale sui tetti di Parigi che si vede anche nel trailer qui sotto.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
E' vero, Settis è molto interessante da ascoltare, oggi riascolto tutto il video con più calma ed attenzione. Anche quello che scrive è sempre molto istruttivo.
RispondiEliminaPer me è un sacrosanto diritto del cinefilo abbandonare un film che non gli piace senza subire la tortura di arrivare alla fine. Allo stesso modo credo che il buon lettore sia uno che ha il coraggio di non terminare il libro che non lo coinvolge. Una volta sono venuta meno a questo principio: sono rimasta a guardare tutto "La Grande bellezza" per gentilezza, perché credevo che piacesse alla persona che era con me. La beffa è che abbiamo sofferto in due. Insomma: forse era meglio se ascoltavi la conferenza e poi abbandonavi il film.
RispondiElimina