domenica 5 giugno 2016

Kintusgi



Bello e vero. Un vaso usato, vissuto e rotto ma poi ricomposto con cura e amore dai suoi cocci originali e con le fratture non nascoste, ma addirittura evidenziate in oro, è migliore del vaso originale comperato lucido e splendente al mercato.

Si applica anche ai danni di guerra.
Il 7 aprile 1944 (un Venerdì Santo) a Treviso, nella mia città natale, in 5 minuti (dalle 13:24 alle 13:29) 159 Boeing B-17 statunitensi (chiamati Fortezze Volanti) oltre a fare 1500 vittime distrussero anche una larga parte della città medioevale tra cui anche il Palazzo dei Trecento. Dopo questa distruzione molti vollero completare la demolizione del palazzo del 1185, ma invece (per fortuna!) si decise di restaurarlo e di rendere evidente, tramite una linea di frattura, le pareti originali rispetto a quelle ricostruite. Adesso quella linea di frattura è parte integrante di quel palazzo, del "mio" palazzo! E quella visibile frattura lo rende più bello, ma soprattutto più vero.



4 commenti:

  1. Mi ritornano spesso alla mente le immagini di questo post, per non parlare del senso, che ognuno di noi potrebbe definire in modo diverso e soggettivo. E' bello pensare nel contesto della vita ad una linea d'orata che ripari le fratture, rendendone il contesto ancora più bello. Penso ad una mia amica che mentre stava prendendo una decisione di separazione ,mi disse: Sai , un bel servizio di tazzine, con una tazzina dal manico rotto, non è più lo stesso.

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  2. Sto scrivendo con il cell e ne sto combinando di tutti i colori... DORATA

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    1. E io che pensavo ad una linea di pescivendoli ;-)

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    2. Già, ho pensato a come avrebbe potuto collocarsi un'orata....

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