mercoledì 27 marzo 2019

BWV 582

Una volta, in un appartamento pisano vicino ad una torre campanaria, uno studente di Scienze dell'Informazione si era comprato e leggeva in lingua originale GEB. Io, che non ho mai avuto troppa dimestichezza con la lingua dei bardi, ho dovuto aspettare la traduzione in italiano e da lì in poi mi sono appassionato con gli anni prima a Godel (che mi era più semplice capire), poi a Escher (che riuscivo a vedere e poi anche apprezzare) e solo alla fine a Bach (non ho mai avuto una vera educazione musicale). Corrispondentemente mi sono divertito dapprima a giocare (con i vari Quine) sui livelli dei linguaggi, poi ad apprezzare le varie forme artistiche visuali e solo alla fine a godere anche di un po' di musica.


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