martedì 6 aprile 2010

La combriccola




Chi mi conosce sa che sono un tipo abbastanza tranquillo e pianificatore che difficilmente si districa bene nelle emergenze dove bisogna cambiare velocemente obiettivi gestendo il contingente. Ad esempio già da ieri avevo pianificato di andare questa sera a vedermi Nord all'Arsenale. Ne avevo accennato oggi pomeriggio ad una mia conoscente gatta tabagista su FaceBook. A casa stasera mi stavo appunto preparando per uscire e andare a cena al Numero11 e poi al cinema quando leggo un commento di un'amica della tabagista che sostanzialmente sconsiglia la visione ("Fa abbastanza pena di far sghignazzare....... e dovrebbe essere un film drammatico!" le sue testuali parole). Esco lo stesso per andare a cena e frattanto cambio programma: andrò a vedere Sul mare al Lumiere. A cena incontro Cecilia (che aveva saltato nuoto perché la piscina era chiusa) e le dico del mio cambiamento di programma. È lei questa volta che mi sconsiglia assolutamente di vedere quest'ultimo film. Lei lo ha visto e le ha fatto schifo (a parte le scene di Ventotene, ma quelle è meglio vederle dal vero). Mi dice che narra la storia di un bel ragazzo che ha tutto dalla vita e che si innamora di una tipa strana per cui perde la testa. Concordiamo che non è il film da vedere. Lei suggerisce caldamente un altro film che invece ha visto qualche giorno fa e che ha trovato bellissimo. Mi convince quindi di andare a vedere Io sono l'amore al Lanteri. Consultiamo insieme il Tirreno per vedere a che ora c'è e scopriamo che oggi il Lanteri è chiuso. Sconsolato dico a Cecilia che stasera non è proprio giornata per il cinema e che me ne tornerò a casa per finire di leggere il libro che sto leggendo in questi giorni (Second hand di Michael Zadoorian) quando butto una ultima occhiata al Tirreno per vedere quali altri film ci siano in programmazione. E proprio l'ultimo film che leggo tra le varie locandine è  Il piccolo Nicolas e i suoi genitori di cui avevo letto, proprio oggi pomeriggio, una stupenda critica di ZiaCassie sul suo blog. Corro così all'Odeon a vedermi il film pensando fra me e me se stavolta io e ZiaCassie saremmo stati d'accordo nel giudicare un film (in passato avevamo avuto idee decisamente opposte su alcuni film, su uno in particolare: a Serious man dei fratelli Coen). ZiaCassie ne ha parlato in un modo entusiasta e quindi sono partito un po' prevenuto nel senso che ho mentalmente alzato di molto l'asticella aspettandomi , e volendo vedere, un film importante. E alla fine ho visto un bel film, che mi ha fatto veramente divertire e che, soprattutto, mi ha fatto pensare, scena dopo scena, ad un gruppo scatenato di bimbi di cui leggevo da bambino le avventure sul Corriere dei Piccoli sul finire degli anni '60 e all'inizio dei '70. Sto parlando della Combriccola (in originale la Ribambelle) su disegni di Roba. Questa cosa, che ZiaCassie non aveva notato nella sua critica, è così evidente per chi ama i fumetti degli anni '60 della scuola franco-belga da risultare fin troppo evidente e decisamente sfacciata. La combriccola di Roba è composta da bambini di diverse classi sociali (il ricco e il povero), c'è quello con la Rolls-Royce guidata dal maggiordomo, c'è il campo in cui si riuniscono, con la staccionata con l'asse che si sposta e in cui si entra solo con la parola d'ordine, c'è la corriera arruginita nel campo, ci sono insieme quasi tutte le scene topiche del film che ho visto stasera. Insomma è stato un tuffo nel passato e di quando da piccolo mi appassionavo e fantasticavo sulle storie della Combriccola. Devo quindi ringraziare ZiaCassie per la sua critica e l'insieme di coincidenze che mi hanno fatto saltare gli altri 3 film che volevo vedere.



Ah... a proposito... stasera per addormentarmi invece di continuare il libro di Zadoorian mi sa che mi gusterò uno dei sei albi della Ribambelle che ho nella mia libreria fumettistica... forse proprio questo qui sotto... Buona notte!

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