Anche se scoraggiato dal commento tagliente ("Fa abbastanza pena di far sghignazzare....... e dovrebbe essere un film drammatico!" le sue testuali parole) dell' amica della tabagista me lo sono guardato sul PC (scaricato da Internet) e mi è piaciuto. È una specie di road-movie tra le nevi di Trondheim e il protagonista è un campione di sci che cerca di uscire dalla sua cronica depressione. Due incendi involontari, molti paesaggi innevati, un protagonista che spiaccica nel film non più di qualche centinaio di parole sono tutti indizi che potrrebbero portare qualcuno ad impiccarsi nel bagno del cinema prima della fine dei titoli di testa. A me invece il film ha soddisfatto. Non ha la carica americana e il colore di Into the Wild, ma è, come dire?, più europeo, più intimista, più interiore.
venerdì 9 aprile 2010
Nord
Anche se scoraggiato dal commento tagliente ("Fa abbastanza pena di far sghignazzare....... e dovrebbe essere un film drammatico!" le sue testuali parole) dell' amica della tabagista me lo sono guardato sul PC (scaricato da Internet) e mi è piaciuto. È una specie di road-movie tra le nevi di Trondheim e il protagonista è un campione di sci che cerca di uscire dalla sua cronica depressione. Due incendi involontari, molti paesaggi innevati, un protagonista che spiaccica nel film non più di qualche centinaio di parole sono tutti indizi che potrrebbero portare qualcuno ad impiccarsi nel bagno del cinema prima della fine dei titoli di testa. A me invece il film ha soddisfatto. Non ha la carica americana e il colore di Into the Wild, ma è, come dire?, più europeo, più intimista, più interiore.
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