giovedì 23 settembre 2010

Gli astrologi del nostro tempo sono gli economisti


Ieri sera ho saltato la mensile pizza dei book-corsari pisani perché il giorno prima, avendo scoperto che ci sarebbe stato Paolini a Pisa, sono riuscito a prendere un biglietto. Lo spettacolo, ancora in progress e non in forma definitiva, era ITIS Galielo.

Spettacolo alle 9, apertura cancelli alle 8 e
½, io alle 8 e ¼ ero già a far la fila per entrare. Così son riuscito ad essere in pole-position: prima fila posto centrale. E ovviamente, insieme ad altri due sventurati della prima fila, siamo stati offerti volontari da Marco per leggere alcune parti recitate della sua rappresentazione. Al primo è capitato di pronunciare Aristotile invece che Aristotele e Paolini c'è andato a nozze per tutto lo spettacolo: oltre due ore all'aperto nel freddo umido del Giardino Scotto di fine estate. Ma senza zanzare! La seconda se l'è cavata abbastanza egregiamente. Io per ultimo mi sono impappinato e leggendo uno scritto di Tolomeo ho pronunciato etiòpi invece che etìopi.

L'emozione gioca brutti scherzi, ma è abbastanza naturale: a fine spettacolo alcuni di quelli che si erano negati per salire sul palco mi hanno confessato che era un po' come con il professore a scuola e che quindi imbrogliarsi un po' durante l'interrogazione era naturale.

Alla fine lo spettacolo mi è abbastanza piaciuto. Non era ancora "pronto" e rodato come tante altre sue presentazioni ma la sufficienza piena e abbandondante ce l'aveva tutta. Le uniche cose che non ho sopportato sono state alcune sue imprecisioni matematiche, che essndo uno spettacolo in cui la protagonista principale era la matematica, sarebbe stato meglio non avere. Per esempio non ho retto quando Paolini dicendo che per 3 volte ogni 4 secoli si salta un anno bisestile (che è vero perchè non saranno bisistili il 2100, il 2200, e il 2300) ha poi anche aggiunto che noi abbiamo goduto di questa cosa nel 2000 perché in quell'anno non abbiamo avuto il 29 febbraio (e qui mi sono incazzato mentalmente con lui e la sua superficiale preparazione).

Però, a parte queste piccole cadute "matematiche", lo spettacolo è risultato piacevole e divertente e pur anche istruttivo. Ho imparato che Galileo per campare faceva oroscopi e che se l'è filata per 18 anni con una popolana di Venezia senza sposarla e facendoci tre figli. Così se il prossimo anno, quando lo spettacolo sarà più rodato, capitasse nella vostra città non lasciatevelo scappare.


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