Il cielo sopra l'osservatorio dell'ESO in Cile è così buio che in una notte serena senza luna è possibile vedere la propria ombra proiettata solamente dalla luce della Via Lattea.
L’immagine qui sotto (clicca per vederla ingrandita), scattata dagli astronomi dell’European South Observatory (ESO) a La Silla (in Cile), mostra NGC 6744, una galassia a spirale, a 22 milioni di anni luce da noi, che si trova nella costellazione del Pavone e che ha numerose somiglianze con la nostra Via Lattea. La foto ci mostra la galassia frontalmente con le sue due braccia a spirale che si avvolgono verso il nucleo denso e allungato, tutto immerso in una scintillante bolla di polvere cosmica. In basso a destra si intravede anche NGC 6744A, che ricorda molto le Nubi di Magellano, uno dei vicini più prossimi della Via Lattea. La nostra galassia ha però un diametro di circa centomila anni luce, mentre quella nella fotografia è grande quasi il doppio. NGC 6744 è una delle galassie a spirale più vicine alla nostra e ha una luminosità pari a 60 miliardi di soli, tale da essere visibile anche con un telescopio amatoriale nelle notti serene e limpide del cielo australe.
Ai tempi del liceo ('76-'77) andavo il giovedì pomeriggio a seguire le lezioni che Giuliano Romano teneva al gruppo di astrofili della mia città. Le parti più emozionanti non erano le descrizioni delle leggi fisiche che governano le stelle, bensì le proiezioni delle diapositive delle varie nebulose e galassie.
E nell'81, invece di studiare e laurearmi, mi divertivo ad aiutare alcuni miei amici mettendo le mani su compilatori Pascal e macchine virtuali IBM per realizzare il primo port in Italia di TEX. E i miei appunti di astrofisica furono infatti il primo documento prodotto in Italia da TEX nell'ottobre di quell'anno. Dedicati alla mia amica di sempre, si aprivano con questa poesia di Jude Stefan.
PROPHÉTIE DU GRAND-PÈRE
Quón alunisse et l'on verra
planète bleue la terre brillante
sur soi tourner au même endroit
se lever et se coucher les étoiles
à l'éclipse on verra l'astre élu
encerclé de pourpre solaire
ce sera émouvant et triste
car on vérifiera de toute planète
le néant, Judith mon enfant, et
la désolation des hommes prisonniers
dans l'infini perdus là-bas condamnés
éclatera comme un cri de lumière!
L’immagine qui sotto (clicca per vederla ingrandita), scattata dagli astronomi dell’European South Observatory (ESO) a La Silla (in Cile), mostra NGC 6744, una galassia a spirale, a 22 milioni di anni luce da noi, che si trova nella costellazione del Pavone e che ha numerose somiglianze con la nostra Via Lattea. La foto ci mostra la galassia frontalmente con le sue due braccia a spirale che si avvolgono verso il nucleo denso e allungato, tutto immerso in una scintillante bolla di polvere cosmica. In basso a destra si intravede anche NGC 6744A, che ricorda molto le Nubi di Magellano, uno dei vicini più prossimi della Via Lattea. La nostra galassia ha però un diametro di circa centomila anni luce, mentre quella nella fotografia è grande quasi il doppio. NGC 6744 è una delle galassie a spirale più vicine alla nostra e ha una luminosità pari a 60 miliardi di soli, tale da essere visibile anche con un telescopio amatoriale nelle notti serene e limpide del cielo australe.
Ai tempi del liceo ('76-'77) andavo il giovedì pomeriggio a seguire le lezioni che Giuliano Romano teneva al gruppo di astrofili della mia città. Le parti più emozionanti non erano le descrizioni delle leggi fisiche che governano le stelle, bensì le proiezioni delle diapositive delle varie nebulose e galassie.
E nell'81, invece di studiare e laurearmi, mi divertivo ad aiutare alcuni miei amici mettendo le mani su compilatori Pascal e macchine virtuali IBM per realizzare il primo port in Italia di TEX. E i miei appunti di astrofisica furono infatti il primo documento prodotto in Italia da TEX nell'ottobre di quell'anno. Dedicati alla mia amica di sempre, si aprivano con questa poesia di Jude Stefan.
PROPHÉTIE DU GRAND-PÈRE
Quón alunisse et l'on verra
planète bleue la terre brillante
sur soi tourner au même endroit
se lever et se coucher les étoiles
à l'éclipse on verra l'astre élu
encerclé de pourpre solaire
ce sera émouvant et triste
car on vérifiera de toute planète
le néant, Judith mon enfant, et
la désolation des hommes prisonniers
dans l'infini perdus là-bas condamnés
éclatera comme un cri de lumière!
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