domenica 24 novembre 2013

Hammers



Ci sono tre diverse mostre al MART di Rovereto. Quasi tutti acquistano il biglietto d'ingresso (dopo una estenuante coda, a meno di non averlo prenotato in precedenza oppure capitare alle 14:30 di un sabato pomeriggio con coda zero e museo semivuoto) e poi visitano quasi esclusivamente solo la mostra più pubblicizzata, quella su Antonello da Mesina (niente da ridire è molto bella). Ma a me è piaciuta immensamente di più quella quasi senza visitatori che espone tutte le collezioni permamenti del MART, dedicate in maggior parte al periodo futurista e all'arte moderna. I numeri sono impressionanti (più di 2000 opere esposte) e ci si perde circondati da tanta bellezza. Bisogna dedicare almeno 4 ore per visitare con piacere questa mostra. Ci sono Balla, Depero, Crali, Sironi e tanti altri. Un piacere per gli occhi e per l'anima. La consiglio di cuore (prima che chiuda il prossimo 2 febbraio) ai 5 manzoniani lettori di questo blog, anch'esso ormai sulla via del tramonto. Così come suggerisco caldamente una visita alla casa-museo di Depero, sempre a Rovereto. Sono solamente due piani e sono ricchi di poche, ma veramente belle, opere di Fortunato. Ricordo degli arazzi stupendi, e dei tavoli e sedie, e manifesti e pitture ad olio... Direi che Rovereto è stato il modo migliore di chiudere un anno aperto alla grande a Forlì.






1 commento:

  1. Quattro o cinque anni fa o forse di più, mi trovavo a Rovereto per un convegno di qualche giorno proprio all'interno dei locali annessi al MART. Ho passato due terzi del tempo a guardare la collezione permanente e poi a riguardarla e ancora e ancora. Non mi riusciva resistere alla tentazione di poter entrare direttamente, così ognuno dei tre giorni sono sgattaiolata fuori dal convegno ripromettendomi di fare solo un salto e invece... Sono rimasta affascinata soprattutto dalle sculture. Amo la scultura, che rispetto alla pittura è meno apprezzata dai comuni "usufruitori" di musei e mostre d'arte, voglio dire dai non addetti ai lavori, e amo il futurismo, perciò...Non c'era quasi nessuno, però, e se questo mi ha permesso di visitare indisturbata, mi ha anche generato un senso di amarezza. Non mi si parli di costi del biglietto come spiegazione perché spesso le persone spendono molto di più per un boccale di birra o un aperitivo al bar, per non parlare degli ingressi e consumi nelle discoteche. Questo è un paese pieno di tesori e di cittadini che non ne godono e non ne sono consapevoli.

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