domenica 9 febbraio 2014

Rughe

​Alle 20:15, a due passi dall'ingresso del teatro, mi accorgo di una libreria nuova. C'è ancora chi vuole scommettere e investire qualche soldo in una attività culturale ai giorni nostri? Guardo la vetrina e scorgo un libro che cercavo da mesi e che nessuna libreria commerciale della mia città possiede. Lo compero e me lo porto a teatro. Stanotte a letto ho cominciato a leggerlo e adesso l'ho terminato.



È un libro sulla memoria, sul tempo, sul viaggio, sul ritorno a casa.

La memoria è tutto ciò che siamo.

Non leggo mai gli oroscopi, ma oggi mi è caduto l'occhio su quello dell'Internazionale e vi ho scorto una specie di ammonimento: Non tornare mai nel posto in cui appartenevi al passato. Vai verso quello a cui apparterrai in futuro... Una frase senza senso, di quelle che piacciono ai sognatori e agli idealisti.

Sono stato tirato su a pane e politica. Ecco perché è davvero triste la morte di un'idea di cambiamento e di futuro che è stata la mia idea di politica.

Il tempo che unisce e separa la vita delle persone ci conduce quasi sempre all'incontro con la felicità nel momento sbagliato.

1 commento:

  1. Un post che raccoglie tantissimi spunti di riflessione , tutti molto interessanti, sono in velocità ma non resisto dal commentare almeno il finale.
    Secondo me la felicità arriva sempre nel momento esatto in cui deve arrivare, l'universo possiede una sua armonia perfetta, le cose importanti non arrivano ne prima ne dopo , sarebbe uno squilibrio, siamo noi ad essere distratti, girati dall'altra parte. I miei momenti di felicità saranno stati apparentemente vissuti nel momento sbagliato, però è stata felicità, quella felicità i cui brevi istanti nel tempo sono in grado di riempire con la loro forza grandi spazi di vita.

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