mercoledì 4 marzo 2015

La lumachina maliziosa



Eccezionalmente in trasferta nel nord-est a metà settimana, ho notato sui muri della città dei manifesti che pubblicizzavano una mostra a Rovigo. L'immagine era invitante e il pomeriggio stranamente libero così ho deciso di andarla a visitare. Spendendo 9 euro si ha un audio-guida di corredo e si possono passare due ore piene a visitare con calma tutte le sei parti che compongono la mostra. Le opere esposte mi sono piaciute molto. Sono quasi tutte del simbolismo, cioè rappresentano cose/situazioni che rimandano volutamente ad un altro significato. E sono tutte di artisti a me finora ignoti (a parte Alberto Martini che già conoscevo, forse solamente perché originario della mia stessa terra). Anche se il manifesto della mostra mi aveva fatto pensare ad un altro tipo di soggetti sono stato comunque molto contento di aver visitato questa mostra (e di aver finalmente visto per la prima volta Rovigo, in cui in precedenza non ero mai stato). Tra gli artisti che maggiormente mi sono rimasti impressi ci sono Gennaro Favai (sua la New York in plen-air del 1930 che costituisce il manifesto della mostra), Karl Wilhelm Diefenbach (le sue vedute di Capri vanno assolutamente viste dal vivo perché la scansione del catalogo non riesce assolutamente a rendere i colori e soprattutto la corposità delle pennellate) e Max Klingher (il suo Lucifero cattura lo sguardo e la mente).

1 commento:

  1. Quante ne hai combinate in un week end! Ma le due mostre son piaciute molto anche a me, viste entrambe, quella di Rovigo due volte: a distanza di un paio di mesi ci ho portato F e gli amici. E me la sono assorbita più in profondità.

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