Calzature di concubina,
Seta ricamata cotone e legno,
Regno di Guangxu (1875-1908).
Tipica scarpa delle donne mancesi che diversamente dalle cinesi non seguivano la moda del piede rattrappito. Questo modello era riservato all'alta società e la zeppa a forma di zoccolo di cavallo aveva il duplice scopo di innalzare la statura e di isolare i piedi dal freddo del terreno. Per di più questo tipo di calzatura obbligava ad una piacevole andatura dondolante.
Veste dell'imperatrice,
Seta ricamata,
Regno di Jiaquing (1786-1820).
Stupenda veste estiva appartenuta all'imperatrice e indossata in occasione delle feste di palazzo.
Candeliere,
Ottone dorato e smalti (cloisonné),
Regno di Guangxu (1875-1908).
Gru, simbolo di lunga vita, regge con il becco una foglia di loto, che fa da candeliere.
Frigorifero,Veste dell'imperatrice,
Seta ricamata,
Regno di Jiaquing (1786-1820).
Stupenda veste estiva appartenuta all'imperatrice e indossata in occasione delle feste di palazzo.
Candeliere,
Ottone dorato e smalti (cloisonné),
Regno di Guangxu (1875-1908).
Gru, simbolo di lunga vita, regge con il becco una foglia di loto, che fa da candeliere.
Ottone e smalti (cloisonné),
Regno di Qianlong (1735-1796).
Raro esemplare di frigidaire nel quale veniva conservato il ghiaccio per il duplice uso di conservare le carni e raffreddare le stanze. La preziosa lavorazione a cloisonné testimonia che si tratta di un oggetto riservato alla famiglia imperiale. L'anima "interna" è di legno con rivestimento in piombo. Dai due fori superiori per constrato con l'aria calda esterna usciva aria fredda come da un condizionatore. Il ghiaccio veniva raccolto d'inverno dai fiumi gelati e conservato in apposite ghiacciaie.
Brocca "Duomu",
Porcellana,
Regno di Qianlong (1735-1796)
La porcellana con decorazione "Fencai" (multicolore) è tipica del regno di Qianlong: questa brocca imita la forma dei caratteristici recipienti mongoli "duomo" utilizzati per miscelare il tè con il latte, bevanda nazionale delle steppe. Il manico è a forma di drago e il beccuccio a forma di fenice.
Sono solo alcuni degli oggetti che ho visto oggi nelle 20 sale della mostra Manciù l'ultimo imperatore (Treviso, Palazzo dei Carraresi, fino al 13 maggio 2012). Provengono dalla Città Proibita e dal Palazzo d'Estate e alcuni di essi sono visibili solamente in questa mostra (non sono visibili neppure se si va a visitare il museo della Città Proibita perché non sono esposti al pubblico neanche in Cina).
La mostra è l'ultima delle 4 mostre biennali curate dal sinologo Adriano Madaro e che hanno complessivamente coperto 22 secoli di storia e arti cinesi. Il livello qualitativo di questa (come delle tre precedenti) è elevatissimo. Se nei prossimi 6 mesi vi capitasse di passare per Treviso non lasciatevi scappare questa possibilità: è un approfondito sguardo su un impero scomparso che vi rimmarrà impresso per sempre nella memoria.
Il biglietto costa 12 EUR. È assolutamente necessario che prendiate e utilizzate l'audio-guida (compresa nel prezzo). Il tempo necessario per visitare tutta la mostra (da fare quando ci sono poche persone) è di due ore.
Ci andrò senz'altro con Irene, caso mai chiedo di venire con me anche i genitori e la la sua amica del cuore cinesina.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso e segnalato questa bellissima mostra.
interessante, molto interessante...
RispondiEliminacmq se fossi nata in quello stesso periodo e soprattutto se fossi stata un'imperatrice avrei sicuramente vietato quelle ridicole scarpe scomode.
porto il 40-41 e visto che cammino di corsa anche quando non corro lo sai che baccano avrei causato?? :)
ciao!!
Non ho volutamente scansionato l'immagine (e soprattutto la descrizione) delle scarpine relative al piede rattrappito (o giglio d'oro). Ringraziatemi!
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