Sono abbonato ad un servizio gratuito di USGS che mi invia automaticamente delle email ogni volta che c'è un terremoto superiore a magnitudine 4.0 in Italia. Stamani ho già ricevuto 6 email. Comincio ad essere stressato e molto preoccupato.
Mia sorella (ospedale di Carpi) è stata evacuata e adesso è in giardino con i pazienti.
For updates, maps, and technical information, see:
Event Page
Qui sotto in forma grafica (cliccare per andare al sito on-line) i 100 terremoti più significativi tra i 6573 degli ultimi 30 giorni sul pianeta Terra.
Oggi l'Italia è particolarmente colpita (vedi i 6 mail ricevuti).
L'asciugamano, dice, è forse l'oggetto più utile che l'autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica - ve lo potete avvolgere attorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini-zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare i vapori nocivi o per evitare lo sguardo della vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete, nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.
Ma soprattutto, l'asciugamano ha una immensa utilità psicologica. Per una qualche ragione, se un figo (figo = non-autostoppista) scopre che se un autostoppista ha con sé l'asciugamano, riterrà automaticamente che abbia con sé anche lo spazzolino da denti, la spugnetta per il viso, il sapone, la scatola di biscotti, la borraccia, la bussola, la carta geografica, il gomitolo di spago, lo spray contro le zanzare, l'equipaggiamento da pioggia, la tuta spaziale, ecc. ecc. E quindi il figo molto volentieri si sentirà disposto a prestare all'autostoppista qualunque articolo di quelli menzionati (o una decina di altri non menzionati) che l'autostoppista eventualmente abbia perso. Il figo infatti pensa che un uomo che abbia girato in lungo e in largo per la galassia in autostop, adattandosi a percorrerne i meandri nelle più disagevoli condizioni e a lottare contro terribili ostacoli vincendoli, e che dimostri alla fine di sapere dov'è il suo asciugamano, sia chiaramente un uomo degno di considerazione.
(Douglas Adams, Guida Galattica per gli Autostoppisti)
La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell'apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.
(Alda Merini, da Ipotenusa d'amore, La Vita Felice, 1994)
La terra si muove continuamente. Ogni giorno, Tutti i giorni. L'immagine in alto lo dimostra. I terremoti si concentrano per di più lungo i bordi delle varie zolle tettoniche.
Quello di stanotte, verso le 04:00 del mattino, l'ho sentito molto bene. Mi ha svegliato. E subito la paura mi ha preso, perché ho sentito la casa ondeggiare. Poi dopo qualche secondo mi sono calmato. Sono andato su Internet e neanche 10 minuti dopo la scossa già il sito Earthquake Hazards Program dava in automatico le rilevazioni prendendo i dati da una rete di centri di controllo sparsi per il mondo. Così ho scoperto che l'epicentro era vicino a casa di mia sorella e l'ho contattata. Lei e la sua famiglia stavano bene e così li ho lasciati ri-addormentarsi in pace.
Ho poi telefonato a L. per sentire come stava. Oramai 36 anni fa ci aveva accumunati una altra notte di terremoto. Quest'anno invece la lontananza (e il fatto che le mie ultime 3 biciclette mi erano state tutte rubate) ci ha impedito di vivere insieme le emozioni.
Ma forse queste ultime 24 ore sono state troppo ricche di emozioni per la mia età. Ieri mattina più volte mi sono commosso per quanto leggevo sul Web stava accadendo a Brindisi. E questo sentimento si mischiava spesso con la rabbia. E stanotte invece, per una decina di secondi, mi ha preso la paura. Sono oramai un povero vecchietto che si lascia troppo spesso vincere dal sentimento.
Vent'anni dopo la loro morte, la mafia continua ad uccidere. Meno di un'ora fa due studentesse di 16 anni sono morte e altri alunni sono feriti per una bomba esplosa davanti al cancello di una scuola di un istituto professionale.
Ho sentito delle polemiche, naturalmente
perchè viviamo... Io seguo tutto quello che accade perchè mi piace,
diciamo, e do proprio un saluto d'amore a questo paese che amo proprio
da morire, ma non è una cosa retorica, bisogna dirlo perchè davvero
l'amore ci rende omini liberi. Fatemi dire queste melensaggini che dopo
se non le dico dico "ah perchè non le ho dette sono belle a dirsi" no?
Ecco, allora, diciamo, quando ci si innamora si diventa omini liberi e
allora ho sentito questa polemica sugli omosessuali, diciamo, polemica,
questo si è parlato, non so neanche la canzone, non ho seguito neanche
tutta questa storia, e allora diciamo, siccome è una storia, quella
degli omosessuali che è incredibile perchè va avanti da millenni, da
millenni!, gli omosessuali, lo dico con allegria, non sono fuori dal
piano di Dio, è una cosa... non è che è un peccato. Di peccato c'è solo
la stupidità. Gli omosessuali ci hanno dato dei doni enormi, enormi, e
io gli sono grato, così come agli eterosessuali, la stessa cosa, e
allora voglio dire, per rendere l'idea di quello che, di cui stiamo
parlando, l'assurdità, ma davvero, la ridicolaggine, a volte, voi
immaginate gli omosessuali sono stati seviziati, torturati, morti nei
campi di concentramento... Sapete perchè? Perchè amavano un'altra
persona. Non c'è delitto più infame! Cioè, bisogna immaginarsi gli
eterossessuali, la stessa cosa. Allora, mettiamo il caso che un
eterosessuale, io, un uomo o una donna, uno di voi, si innamora a
diciotto anni, sedici, quindici, all'età che vuole. Focosamente, quella
cosa che noi si legge, di una persona. L'uomo di una donna, la donna di
un uomo. Se si ribaltassero le cose ad un certo punto, quando uno di voi
si innamora, lo prendono, lo torturano e lo uccidono perchè si è
innamorato. Quello è il motivo, non ce n'è un altro. Gli omosessuali
sono stati torturati perchè amavano un'altra persona, lasciate stare il
sesso, sono affari loro, sono due persone adulte, straordinari. Perchè
amavano, ma guardate che è un'assurdità, è talmente incredibile che si
parli ancora degli omosessuali, incredibile la rozzezza di qualsiasi
accenno a cosa che proprio... sono persone che amano! Persone dello
stesso sesso non significa niente, non è che finisce la razza come ha
detto qualcuno. Sarebbe una scoperta darwiniana, come dice "I dinosauri
si sono estinti perchè erano tutti omosessuali". No, no, ci sono altri
motivi. Gli omosessuali, ecco, io volevo, siccome nella storia
dell'umanità ci hanno fatto dei doni enormi e ci hanno indirizzato delle
cose, così come gli eterosessuali, eh, non c'è nessuna differenza,
Potrei nominare veramente cinquecento che si rimane stupiti dalla
bellezza, no? Ecco, volevo dire, di peccati non c'è che la stupidità. E
quando diciamo, ecco, è proprio il sentimento dell'amore che
caratterizza gli omosessuali, il piacere è un'altra cosa, ce l'abbiamo
anche noi, ma è l'amore! Quando c'è l'amore tutto diventa grande,
finisce la mediocrità. Non è la fede, nemmeno la fede rassicura,
rassicura solo l'amore. Più della fede.
Roberto ha poi letto una lettera di Oscar Wilde, scritta dal carcere, al suo innamorato Alfred Douglas.
Carissimo ragazzo,
questo è per assicurarti del mio amore
immortale, eterno, per te. Domani sarà tutto finito. Se la prigione e il
disonore saranno il mio destino, pensa che questa idea, il mio amore
per te, e questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi
ami, mi renderanno capace di sopportare le mie sofferenze e spero il mio
dolore. Poichè questa idea, anzi la certezza, di incontrarti ancora in
un altro mondo, è la meta e l'incoraggiamento della mia vita attuale.
Oh, possa io continuare a vivere in questo mondo per questa ragione.
Oggi un caro amico mi è venuto a trovare, gli ho dato parecchi messaggi
per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato, che a mia madre non
mancherà mai niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento e
l'idea che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice.
Quanto a te, grazioso ragazzo dal cuore degno di un cristo, quanto a
te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, non
rimanere qui. Non esporti all'Inghilterra per nessuna ragione al mondo.
Parti per l'Italia e conquista la tua calma, e componi quelle belle
poesie che sai fare tu, con quella strana grazia che ti appartiene. Se
un giorno a Corfù o in qualche altra isola incantanta potessimo trovare
una casetta dove vivere insieme oh la vita sarebbe più dolce di quanto
sia stata mai. Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore mi
giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta. Il tuo
amore è la luce di tutte le mie ore. Se il fato ci sarà avverso qualcuno
scriverà, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se
ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero, il
nostro amore è sempre stato nobile e bello, e se io sono stato il
bersaglio di una terribile tragedia è perchè la natura di quell'amore
non è stata compresa. Tendo le mani verso di te. Oh, potessi vivere per
toccare i tuoi capelli e le tue mani! Credo che il tuo amore veglierà
sulla mia vita. Il tuo amore è la luce di tutte le mie ore. Se io
dovessi morire, voglio che tu viva una vita serena e pacifica in qualche
luogo fra fiori e libri e moltissimo lavoro. Fammi avere presto tue
notizie, ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze.
Carissimo ragazzo, amatissimo e più amabile, io sono ora come sempre dal
giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con amore
immortale, Oscar.
Per fortuna mia figlia non l'ha visto, perché se lo vedesse non saprei come spiegarle il comportamento dello Stato Italiano.
Dopo la proiezione il regista Vicari ha risposto per due ore in un incontro con la platea (seduta e in piedi) che affollava la sala. E la sua chiave di lettura è stata, se possibile, ancora più sconvolgente delle immagini e della storia raccontata. Tutta la storia è basata sugli atti pubblici del processo e così le varie scene che tanto mi hanno raccapricciato sono semplicemente tratte dal resoconto dei PM durante il processo. E, come per le vittime di strupro, quelli che sono sopravvissuti a quella mattanza non sono stati creduti da amici e conoscenti e familiari. E solo l'uscita del film ha permesso loro di dire ai loro cari: Vedete! Proprio questo è accaduto!
Uno spassionato consiglio ai 25 manzoniani lettori di questo blog: non perdetevi questo due film (magari vedeteli a maggiore distanza uno dall'altro di quanto abbia fatto io). Perchè la memoria non sia rimossa. Perchè ciò che è accaduto ad un singolo 40 anni fa nella mia città è continuato ad accadere ad un centinaio di persone nel 2001 a Genova e continua anche dopo. E domandatevi perchè possa accadere, perché non ci sia una rivolta di massa. Vicari ha dato la sua interpretazione che, come ho già detto, mi ha sconcertato.
Aggiornamento del 12 maggio.
Leggo ora sul Manifesto odierno questo articolo.
Il dottor Gianni De Gennaro è
stato nominato sottosegretario
alla presidenza del Consiglio,
nonché capo dell'Autorità
delegata per la sicurezza della Repubblica.
Un doppio ruolo inedito,
rilevantissimo e che premia
un personaggio del quale è impossibile
dimenticare, nelle tappe
di una lunga carriera, il ruolo
avuto durante il G8 di Genova
del 2001.
Il dottor De Gennaro era il capo
della polizia quando fu compiuta
«una violazione dei diritti
umani di proporzioni mai viste
in Europa nella storia più recente
» (parole di Amnesty International).
A lui fu inviata, dal dottor
Pippo Micalizio, inviato a Genova
per un'ispezione interna sul
blitz alla scuola Diaz, un rapporto
che consigliava di prendere
provvedimenti disciplinari per i
dirigenti più importanti che parteciparono
all'operazione; provvedimenti
che non furono presi.
Era il capo della polizia quando
venivano rinviati a giudizio
quegli stessi dirigenti, poi assolti
in primo grado, e nel frattempo
passati a ruoli gerarchicamente
ancora più importanti. Era invece
capo del Dipartimento che coordina
i servizi segreti quando
quei dirigenti sono stati condannati
in appello, senza dimettersi
né essere sospesi.
Era il capo della polizia quando
ha incontrato nel suo ufficio a
Roma l'ex questore di Genova,
Francesco Colucci, alla vigilia della
deposizione di quest'ultimo al
processo Diaz: fu un incontro teso
a trovare «la consonanza per
l'accertamento della verità», secondo
il dottor De Gennaro,
un'induzione alla falsa testimonianza
secondo i pm. Colucci è
oggi imputato per falsa testimonianza,
il dottor De Gennaro è
stato assolto in primo grado, condannato
in appello, poi la Cassazione
ha cancellato tutto, facendo
tirare un sospiro di sollievo al
diretto interessato e alle gerarchie
istituzionali e politiche.
Era il capo della polizia e poi il
capo del Dipartimento suddetto
negli undici anni che sono trascorsi,
senza che nessuno abbia
avuto la decenza di chiedere scusa
per le violazioni delle leggi e
dei diritti umani compiute alla
Diaz, a Bolzaneto e nelle strade
di Genova, violazioni che sono
ormai una verità storica.
Possiamo ben dire che il dottor
De Gennaro si è meritato il
posto di sottosegretario e Autorità
delegata per la sicurezza... Ma
c'è poco da scherzare, perché
questa nomina lancia un messaggio
sinistro. In una democrazia
parlamentare, attenta agli equilibri
fra poteri e alle funzioni di
controllo democratico sugli apparati,
non dovrebbe accadere
che un capo della polizia transiti
per il vertice dei servizi segreti e
approdi a un ruolo di governo
nello stesso ambito, assommando
funzioni tecniche e politiche.
Lo insegnano imanuali di diritto
costituzionale ed è anche un'indicazione
di buon senso. E invece
in Italia un percorso del genere
è sostenuto dalle maggiori forze
politiche parlamentari. Lo stato
di salute della nostra democrazia,
diciamolo pure, non fa che
peggiorare.
Vittorio Agnoletto, Lorenzo
Guadagnucci
autori de "L'eclisse
della democrazia. Le verità nascoste
del G8 2001 a Genova"
(Feltrinelli
2011)
Uno dei tweet che girano in questo momento sul web recita:
De Gennaro nominato sottosegretario. A Monti è piaciuto il film Diaz.
Aggiornamento dell'11 marzo 2014.
Oggi ho trovato un filmato che illustra la presentazione che fece Vicari dopo la proiezione del film. Se si ha un'ora e mezza a disposizione merita sicuramente sentirlo.
Quando le persone diventano anziane si impuntano sui loro ricordi.
A me è successo ieri quando, usciti dal ristorante e riparati dalla pioggia sotto un portico, osservavamo Piazza San Vito.
E io, apprezzandola, notavo che una volta era meno bella perché rovinata da una sovrastruttura metallica (o di legno o di muratura, non ricordavo bene...) che costituiva una specie di mercato coperto.
Lei invece affermava che era sempre stata così aperta.
Così stamattina ho cercato un po' in rete e ho scoperto che i miei ricordi risalivano addirittura a prima del 1965, a quando avevo sì e no 7 anni.
Fu infatti nel '65 che fu demolita una loggia in muratura (eretta nel '24, dato che prima era in lamiera) che costituiva il mercato della frutta tenuto dalle "revendigole".
Nelle foto qui sotto l'evoluzione storica della piazza attraverso varie cartoline (il mouse sopra ogni foto visualizza la corrispondente data).
Ve li ricordate i tascabili Einaudi della serie "Letture per la scuola media"?
Quelli con la coprtina bianca e le tre righe rosse che racchiudono il disegno di copertina?
Quelli con le note a pie' pagina che spiegano per gli studenti delle medie i passaggi più difficili di un testo?
Tre anni fa ne vidi uno alla Biblioteca dei Ragazzi di Pisa dove le mie figlie ogni 3 o 4 settimane andavano a prendere in prestito uno o due libri da leggere a casa.
Sfruttai la tesserina di A. per prendere in prestito un libro che ho letto io.
Si intitola "Il Sovversivo" e l'ha scritto Corrado Stajano nel 1975.
È una storia vera, scritta in maniera asciutta. Parla di un ragazzo e di una giustizia negata. È accaduta non molto tempo fa nella città dove abito.
Vi consiglio di leggerlo.
Il posto dove fu colpito a morte, è sul Lungarno Gambacorti di Pisa, tra la via Toselli e la via Mazzini. Si lascia sulla sinistra, venendo dal ponte di Mezzo, il palazzo del Comune e si cammina lungo una ininterrotta serie di piccole botteghe che forse esistono da secoli e hanno mutato soltanto il genere dei loro minuti commerci. Una mescita di vino al numero 10, all’angolo di via Belle donne; un tappezziere al numero 13; un aggiustatore di macchine fotografiche al n. 14; la calzoleria "La rapida" al 16; l’agenzia Sbrana, compravendita e affitti; il circolo Enal al 19.
Alle spalle dell’isolato, La Nunziatina, l’intricato quartiere del sottoproletariato rosso. Di là dall’Arno, sotto i palazzi aristocratici e inaccessibili, lo scalo del carbone con la lapide che ricorda l’approdo della barca di Garibaldi ferito ad Aspromonte.
Non lontano dal Lungarno Gambacorti, tante volte citato nei rapporti dei commissari di pubblica sicurezza, nei verbali dei sostituti procuratori della Repubblica, nelle sentenze dei giudici istruttori, nelle cronache dei giornali e nelle relazioni dei periti medico-legali, splendono i gioielli dell’arte e della religione, Santa Maria della Spina, San Paolo a Ripa d’Arno e, a pochi passi, la chiesa di santa Cristina dove, il 1° aprile 1375, santa Caterina da Siena ricevette le Sacre Stimmate, "cinque lucidissimi raggi sanguigni, usciti dal santissimo crocifisso sull’altare e andati a ferire le mani di Caterina, i piedi, il suo castissimo e virgineo petto".
Ma la sera del 5 maggio 1972, né la patrona d’Italia, né la presenza antica di bellezza e di arte, né i segni della storia e della cultura servirono a salvare dalla furia della polizia, tra la bottega del vinaio e quella del tappezziere, un giovane non alto, ricciuto, gli occhiali da miope, il viso serio e sofferto, vestito con una giacca marrone, un paio di pantaloni di lana nera, una camicia con le maniche lunghe dai disegni fantasia color giallo arancione. Franco Serantini, di vent’anni, sardo, anarchico, figlio di nessuno nella vita come nella morte.
Se nei prossimi giorni siete a Pisa potete partecipare a questo incontro (sabato 5) oppure a quest'altro (lunedì 7 maggio).