Quando si percorrono tutti i giorni le stesse strade non si gustano più le cose che si vedono e non si ricorda più ciò che abbiamo vissuto quando le camminavamo. In questi giorni, per motivi non troppo piacevoli, mi son ritrovato a ripercorrere strade della mia città quasi sconosciute, in cui avevo passeggiato solo per pochissime volte e mai più rivisitate. Così mi son tornati alla mente i giorni in cui le ho frequentate e cosa facevo e cosa provavo. Sono stati giorni bellissimi e felici. Sono contento della mia memoria imperfetta perché la mia capacità di ricordare smussa i particolari e gli spigoli ed evidenzia la linea di fondo che si alza, mitizza e idealizza persone e avvenimenti e colora di rosa la mia vita. Spero di aver dato agli altri quanto e più di tutto quel bene che da loro ho ricevuto.
La memoria deve essere imperfetta perché è solo attraverso e grazie all’oblio che funziona. E’ selettiva. Ed è come se ogni volta che affiora un ricordo venisse gettata una luce speciale su quell’esperienza e tacitato e abbuiato tutto il resto. Il ricordo profondo ed emozionale non possiamo evocarlo con la volontà, ma dobbiamo accoglierlo, lasciarci visitare, non averne paura anche se a volte fa male. Dobbiamo lasciarci andare quando ci sorprende un odore, passeggiando, che ci porta lontano nel tempo; o quando lo sguardo di un’altra persona ci fa sentire di nuovo un’emozione antica di benessere e sicurezza, quella provata, forse, all’alba della vita. Le strade che attraversavamo con persone che non ci sono più o che non vediamo più, un abito che all’improvviso, ci ricordiamo, era lo stesso di quella volta nella quale ridevamo, la testa all’indietro e tutti i profumi della primavera che ci avvolgevano... E’ un dono saper dimenticare per ricordare quello che è significativo in un dato momento, lasciandolo affiorare da lontano. E’ un messaggio da ascoltare.
RispondiEliminaDispiace solo per i motivi poco piacevoli per cui le hai percorse
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