sabato 21 novembre 2009

C'è un lupo nel parco



Oggi ho partecipato, con altre 50 persone, a una camminata attraverso il parco di San Rossore. Eravamo accompagnate da due guide del parco che ci illustravano gli aspetti naturalistici del paro. E lungo la lunga passeggiata (due ore e mezza) ci sono state alcune soste durante le quali abbiamo assistito alla rappresentazione teatrale (nel bosco!) di alcune pagine tratte da "Lettere a un lupo" di Giuliano Scabia. Le attrici facevano parte del progetto (finanziato dall'Unione Europea) "Le storie e i prodotti del parco". L'occasione di questo particolare excursus artistico è infatti l'avvistamento nei confini del Parco di un esemplare di lupo maschio. Esso è un esemplare probabilmente sceso dalla Val di Cecina. Sembra aver trovato a San Rossore un habitat favorevole tanto che, a parte alcune scorribande fino alla pineta di Migliarino, che raggiunge attraversando a nuoto il Serchio, la sua presenza nella ex-tenuta presidenziale è costante. Alla fine del trekking abbiamo pranzato alla Villa la Sterpaia dove abbiamo gustato una ottima zuppa alla pisana e una serie infinita (ne ho contati almeno 8 diversi) di salumi, uno più buono dell'altro.

Dal punto di vista naturalistico ho imparato tante cose. Per esempio il fatto che i picchi (simbolo dello stemma del parco) inizialmente insettivori hanno poi cominciato ad apprezzare i semi e in particolare i pinoli. Qando le pigne cadendo per terra si rompono, fanno uscire i pinoli che poi però si interrano dato che il terreno è sabbioso. I picchi raccolgono i pinoli ma non riescono a romperne il guscio sul terreno soffice. Allora fanno un buco sulla corteccia del pino e vi infilano ben bene il pinolo. E poi fanno un altro buco immediatamente sopra il primo e rompono il pinolo con il becco e lo raccolgono senza buccia dal secondo buco. Quando poi però rifanno la stessa cosa con il prossimo pinolo non riusano i due vecchi fori, ma ne fanno di nuovi. Il risultato di tutto ciò è che su molti pini ci sono "mitragliate" di fori lungo la corteccia.

Dal punto di vista storico ho finalmente capito perché all'interno del parco, vicino all'ingresso, c'è un enorme rotonda circolare erbosa intorno a cui gira la strada. Mi era sempre sembrata senza senso quell'enorme rotonda di cui non capivo il senso. Solo oggi ho scoperto che all'interno di quella enorme rotonda c'era la residenza reale che, come quasi tutti gli altri edifici del parco, furono minati alle fondamenta e fatti saltare dai tedeschi durante a IIª guerra mondiale. Ecco perché non c'è quasi nessuno edificio storico sopravvissuto. Eppure ce ne erano moltissimi dal tempo dei Lorena in poi.

Dal punto di vista cinematografico, una delle varie soste teatrali durante il trekking è stata in una radura dove i Taviani girarono una scena d'amore di "Good Morning Babilonia". Io ho sempre amato moltissimo quel film dei Taviani che non è mai ritrasmesso in TV o nei cineforum e di cui non esiste una versione su DVD. Una delle scene più belle di quel film è la scena iniziale dove i due protagonisti lavorano sulla facciata di una basilica pisana. Ne ho parlato con alcune persone conosciute durante il trekking e queste mi hanno indirizzato ad un negozietto dove avrei forse potuto finalmente trovare il film che tanto cercavo. E infatti oggi pomeriggio ho fatto un giro down-town, ho scoperto il negozietto e alla fine della prossima settimana finalmente otterrò una copia del tanto agognato film.



Il terreno era pieno di funghi.
In cielo volavano molti aironi che poi si posavano sui rami alti degli alberi.
Nelle zone umide c'erano tantissime libellule.
Per terra abbiamo visto orme di daini e cinghiali.
Lungo i canali diversi rovi tra cui anche la famosa pianta dell'inchiostro.
Ma alla fine... il lupo non si è visto.

È stata una bella giornata.

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