giovedì 10 settembre 2015

C'è del marcio in Danimarca


"​Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio​ ​ nazionale​...​ "​ (articolo ​16 della Costituzione della Repubblica Italiana).

Stavo frequentando i primi anni del liceo quando leggevo questo articolo e mi domandavo che senso avesse. Mi sembrava ovvio, un dato di fatto. Che bisogno c'era di scriverlo?
Adesso ho capito due (o tre) cose:
  • Mai dare nulla per assodato. Ribadire sempre anche i concetti primitivi.
  • Anche se una cosa è scritta nella Legge delle Leggi non significa che uno stato la segua (vedi ad esempio il terzo comma dell'articolo 33 della stessa Costituzione).
  • Mi sono ricreduto su stati che consideravo virtuosi ("C'è del marcio in Danimarca"). 
Evviva l'Europa!

7 commenti:

  1. Oggi è 11 settembre...
    non ci credo fino in fondo. Non ci posso credere, attendo sviluppi. Mi riferisco all'articolo che hai linkato. Troppe volte le esigenze di far notizia hanno gonfiato a dismisura la realtà. Vorrei capire meglio, seguirò gli sviluppi . Il problema migranti è diverso dal problema profughi. L'accoglienza indiscriminata non serve, anzi è dannosa. Tutta l'UE deve cooperare in modo costruttivo e assoluto, ma con intelligenza, dando, ove ci sia possibilità, le opportunità di una vita dignitosa. per TUTTI : autoctoni e e nuovi arrivi. Siamo certi che ciò che leggiamo sui quotidiani sia verità REALE, oppure solo opportunismo ?
    Il mio lavoro dal 1976 mi ha dato modo di avvicinare sempre migranti ( pochi profughi, ma uno di questi ultimi l'ho sposato), la situazione è psicologicamente, socialmente e umanamente MOLTO più complessa dell'accoglienza e l'alloggio, che sono solo il primo passo. Attenzione quindi e prudenza prima di scagliarsi. Porsi domande va bene, scagliarsi no.

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  2. Scusa, credo di aver fatto un punto personale quello di contrastare le citazioni a sproposito della Costituzione.
    In primo luogo non ho ben capito cosa c'entri l'articolo 16 della Costituzione che, come tu hai scritto, si riferisce al "cittadino": cioè al cittadino italiano in quanto la Costituzione è a questi che si rivolge. Se proprio vuoi citare la carta del 1948, ti consiglio l'articolo 10 al terzo comma "Lo straniero, [nota il diverso termine] al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge." che è più in tema.
    Mi sfugge poi da quando la Danimarca è soggetta alla Costituzione della Repubblica italiana; hanno la loro di costituzione.
    Naturalmente puoi criticarli per non applicare i trattati internazionali e europei in materia di rifugiati, ma almeno è a questi che devi fare riferimento.

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    1. Nei miei post sono sempre molto sintetico e anche in questo specifico non sto ovviamente cercando di discutere/criticare leggi che riguardano le mele alle pere: in particolare non voglio certo applicare la costituzione italiana ai siriani in Danimarca. Ho fatto un contorto ragionamento solamente per arrivare a ribadire i tre punti finali:
      1. Nella stesura di una Legge delle Leggi mai dare nulla per assodato: ribadire sempre anche i concetti primitivi.
      2. Nonostante esista una Legge delle Leggi ciò non implica che l'organo legislativo dello stato la segua: può essere bellamente ignorata (vedi l'esempio che ho citato nel post).
      3. Indipendentemente da qualsivoglia legge o costituzione danese (che non conosco minimamente) mi ha fatto molta specie il comportamento della Danimarca (ovvero, purtroppo, ho i miei pregiudizi e se in qualche modo il comportamento della Ungheria me lo potevo forse aspettare, mi è risultato invece completamente indigesto quello della Danimarca).
      Insomma col primo punto volevo ribadire una necessità, col secondo volevo criticare la politica e il parlamento italiani, col terzo volevo evidenziare che avevo scoperto un mio pregiudizio e che questa scoperta mi ha fatto vergognare dell'Europa che in qualche modo fino a ieri sentivo "mia".

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    2. Non che non comprenda, e condivida, le tue osservazioni. Mi spiace solo che si citino leggi e Costituzione a sproposito: per questo bastano già i nostri politici. Che per "la legge delle leggi" nulla sia mai scontato è cosa ben nota: anche le più bieche dittature hanno testi bellissimi che restano, ovviamente, sulla carta. Per me comunque la questione è chiusa. Ciao, e buona giornata.

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    3. PS Se ti interessa, la Costituzione Danese la trovi qui (in francese)
      http://mjp.univ-perp.fr/constit/dan1953.htm o qui (in inglese) https://www.constituteproject.org/constitution/Denmark_1953?lang=en .

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    4. Oggi sono molto impegnato sul lavoro ma ho speso lo stesso 5 minuti per leggere i primi 20 articoli della costituzione danese per avere un "imprinting" di cosa sia e... ho scoperto che i primi articoli parlano quasi esclusivamente del Re. Per arrivare a arlare dei diritti dellepersone o della scuola bisogna arrivare fino agli articoli 71 e seguenti. Mi aspettavo, influenzato forse da quella unica italiana che conosco, che si parlasse prima dei diritti delle persone, del popolo. È stata solo una veloce lettura diagonale ma è stata comunque impressive.

      Ho invece molto apprezzato l'articolo 88 della costituzione danese. Mi sembra molto ben congegnato e restituisce in qualche modo al popolo un controllo più stretto sugli sviluppi della sua stessa costituzione.

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    5. Non è proprio del 1953, in realtà quella è la data dell'ultima grande revisione; il testo base è ottocentesco, a quei tempi era cosa normale che in una monarchia si parlasse, per prima cosa, del monarca: infatti anche lo Statuto albertino ha lo stesso ordine.
      Chi, non per farti una critica, ha occasione di bazzicare le Costituzioni altrui comprende che la fama della "più bella del mondo" è un tanto esagerata; più una vanagloria dei nostri politici che altro.

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