lunedì 25 aprile 2011

Il mio 25 aprile (guschi di lumache)

Sono tornato a Sant'Anna.
Ci sono andato con P. e U.
E ho rivissuto momenti di commozione inaspettati.
Ho ascoltato Ennio Mancini e le sue brevi frasi mi hanno fatto ragionare.
Ho regalato ad U. il DVD dello spettacolo di Elisabetta Salvatori.
Qui sotto la prima parte.



Le altre 3 parti: qui, qui e qui.

Nel gennaio del 2009 scrivevo..
.

Questa sera, per rompere l'isolamento della clausura implementativa, sono andato a vedere "Scalpiccii sotto i platani" raccontato da Elisabetta Salvatori.

Il teatro Lux a Pisa è piccino e raccolto. Saranno 100 posti al massimo. Stasera eravamo in pochi. Venti, forse trenta.

E' stata la prima volta che assistevo ad uno spettacolo di Elisabetta. Elisabetta è una che fa (anche) teatro civile. Era accompagnata al violino da Matteo Ceramelli.

La storia è troppo nota e straziante per dirne ancora in queste poche righe. L'eccidio di 560 persone, in tre ore, quasi tutti bimbi, donne e vecchi è troppo doloroso.

Quindi riporto solo le cose piacevoli, le note di poesia.

Di Elisabetta a piedi nudi che racconta della luminara di Sant'Anna.

Dei lumini fatti con i gusci delle lumache raccolte dagli uomini durante l'inverno e incollate agli stipiti delle case con la calce e poi riempiti con olio e uno stoppino, accesi a creare una scia luminosa per il paese.

Delle donne chine a intrecciare fiori sugli archi della processione.

Di Aspasio che fischietta, arrivando a piedi nudi lungo l'erta salita, e racconta la storia dell'uomo nero ai bimbi prima curiosi e poi spaventati.

Dell'ultima notte felice del paese, la Notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti.



Il 22 luglio '44
San Miniato.

Il 12 agosto '44
Sant'Anna.

Un'estate terribile per la Toscana, per l'Italia tutta.





Ah... dimenticavo... Elisabetta è stata bravissima.

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