domenica 10 aprile 2011

Prosegue l'attività onirica

Nelle ultime tre notti ho continuato a sognare, anche se il primo più che un sogno è stato un incubo.

1. Ho accompagnato mio padre ad un esame medico. Lo ho lasciato in studio e ho preso la macchina per andare a fare delle commissioni in città. Guidavo con gli occhiali da sole. Mi ha fermato un vigile perché secondo lui era illegale guidare con gli occhiali scuri. Mi ha detto di seguirlo e con la macchina a passo d'uomo lo ho seguito dentro le stanze di un grande castello. Le stanze via via si rimpicciolivano sempre di più e le varie porte non erano tutte allineate così che con l'auto dovevo fare delle difficili manovre pe passare da una stanza all'altra. Finalmente siamo arrivati in un salone dove il vigile è scomparso e dove altre persone mi hanno detto che l'infrazione contestata dal vigile non era legale. Arrivato a quel punto io ero bloccato dentro il castello con la macchina e non sapevo più che strada fare per uscire. Si era fatto tardi e sapevo che mio padre stava finendo l'esame e sarebbe stato solo, senza di me. Mi agitavo sempre di più, disperato di non poter uscire dal castello e non poter ragiungere mio padre.

Mi sono svegliato e ho notato che il mio corpo reale rifletteva le stesse emozioni di me nel sogno. Avevo il cuore che andava all'impazzata e mi giravo velocemente a sinistra e a destra cercando una via d'uscita.

2. Un tranquillo sogno con ET, di cui ricordo poco, se non il fatto che io e ET eravamo d'accordo su tutto.

3. La mia amica LM sta facendo un test per controllare se è incinta. Io sono convinto di sì, che non c'è neppure motivo di fare questo controllo, che è ovvio che è incinta. Dopo il risultato positivo del test, che comunque non ha sorpreso LM più di tanto, lei si sta domandando di chi sià quel figlio. Io, dentro di me, conosco l'ovvia risposta ma lei, per niente turbata, fa un altro test (questo qui possibile solo nel mondo dei sogni) per sapere la paternità del bimbo che ha in grembo e scopre che sono io. Anche adesso non è turbata.

La sveglia (messa per ricordarmi e aver tempo di stirare, l'attività che più odio dell'universo) ha interrotto il sogno e così non saprò mai come finirà questa storia.

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