venerdì 21 agosto 2015

Don Abbondio



Don Manieri mi ha ricordato Don Abbondio:

«Io ho fatto il prete, non spettava a me bloccare il funerale. La chiesa può dire no a un funerale? Ecco, questo è un problema. Le scomuniche del Papa ai mafiosi? Bisogna chiederlo in alto, non a me».

La chiesa che negò i funerali a Piergiorgio Welby ieri li ha concessi in pompa magna al capoclan Vittorio Casamonica.



4 commenti:

  1. Chi è cattolico dovrebbe prendersela con la chiesa cattolica. Io, al posto loro, lo farei di sicuro. L'ho fatto, del resto, su questioni analoghe, da ragazzina, e anche per colpa delle risposte che ho avuto a 16 anni ho perso definitivamente la fede. Ho amici cattolici, dato che ognuno interpreta la fede in maniera anche personale, e sono quelli che sento affini come sensibilità e non pecore passive all'interno della chiesa. Altri li considero contraddittori o opportunisti o ipocriti e incoerenti rispetto alle loro stesse idee, a seconda dei casi. Come cittadina, però, dato che non sono cattolica, me la prendo di più con lo Stato che ha permesso questo funerale, concesso all'elicottero di sorvolare il cielo di Roma per lanciare petali di fiori e forse, ma su questo non sono sicura di avere capito bene, anche tollerato che il figlio agli arresti domiciliari partecipasse a quel teatrino e così via. E' lo stesso stato che assume e paga insegnanti di religione scelti non per concorso, ma dai vescovi e che possono poi passare all'insegnamento normale. E' lo stesso Stato che permette alla chiesa di non pagare le tasse sulle sue proprietà e che finanzia con i soldi delle nostre (tasse) le scuole private, mentre quella pubblica è agonizzante per mancanza di risorse.

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  2. ​Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone. Ma, fin da’ primi suoi anni, aveva dovuto comprendere che la peggior condizione, a que’ tempi, era quella d’un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d’esser divorato. La forza legale non proteggeva in alcun conto l’uomo tranquillo, inoffensivo, e che non avesse altri mezzi di far paura altrui. [...] Il nostro Abbondio non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d’essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro. Aveva quindi, assai di buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero prete. Per dir la verità, non aveva gran fatto pensato agli obblighi e ai nobili fini del ministero al quale si dedicava: procacciarsi di che vivere con qualche agio, e mettersi in una classe riverita e forte, gli eran sembrate due ragioni più che sufficienti per una tale scelta. Ma una classe qualunque non protegge un individuo, non lo assicura, che fino a un certo segno: nessuna lo dispensa dal farsi un suo sistema particolare. [...] Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti, e nel cedere, in quelli che non poteva scansare. Neutralità disarmata in tutte le guerre che scoppiavano intorno a lui, dalle contese, allora frequentissime, tra il clero e le podestà laiche, tra il militare e il civile, tra nobili e nobili, fino alle questioni tra due contadini, nate da una parola, e decise coi pugni, o con le coltellate. Se si trovava assolutamente costretto a prender parte tra due contendenti, stava col più forte, sempre però alla retroguardia, e procurando di far vedere all’altro ch’egli non gli era volontariamente nemico: pareva che gli dicesse: ma perché non avete saputo esser voi il più forte? ch’io mi sarei messo dalla vostra parte. Stando alla larga da’ prepotenti, dissimulando le loro soverchierie passeggiere e capricciose, corrispondendo con sommissioni a quelle che venissero da un’intenzione più seria e più meditata, costringendo, a forza d’inchini e di rispetto gioviale, anche i più burberi e sdegnosi, a fargli un sorriso, quando gl’incontrava per la strada, il pover’uomo era riuscito a passare i sessant’anni, senza gran burrasche.

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  3. Certo rileggendo, com'è bella la descrizione e quanti Don Abbondio, preti e non preti, credenti e atei sono nel mondo!

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  4. Con la chiesa cattolica ho litigato anni fa. Resto della mia idea...E quest'ultimo episodio conferma tutto. Ha il suo daffare Francesco detto il Papa a fare un buco nell'acqua.
    Don Abbondio era uno sbarbatello a confronto delle nefandezze di cui sono capaci. Grazie del revival manzoniano, sempre gradito.

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