venerdì 29 marzo 2013

Week-end quadrifonico

Perché non ho cominciato prima a godere nei week-end?



23/3 Non contate su di noi.

Luca e Paolo non sono stati bravi, di più. Hanno presentato molti dei classici del signor G. Alcuni aggiornati ai giorni nostri (quelli politici) altri completamente inalterati (ad es. quelli sui rapporti di coppia). Che emozione risentire le parole di Luporini ancora completamente attuali e significative. E bravi loro a ri-inventare per due in maniera piena e corretta i monologhi di Gaber. E sapendo anche prendersi in giro ("... ora che anche i comici si esibiscono al Piccolo"). E che emozione risentire e ri-ragionare sull'amore, sulla "cosa" come la chiamava Gaber. Decisamente e completanente soddisfatto! Se proprio devo trovare una pecca, qualcosa che mi impedisce di dare un 10 pieno e mi ferma ad un 9 e mezzo è la troppa velicità nel passare da una scena all'altra, da un numero all'altro. Solo 5-6 secondi di buio tra una esibizione e la successiva che non lascia il tempo al cervello di far sedimentare il ricordo nella memoria a lungo termine perchè subito si è presi dal prossimo dialogo, dalla prossima considerazione. Una mitragliata di parole e idee che lascia il segno! Spero replichino in altre città e in altri teatri perchè questi degni eredi del signor G. siano goduti da più persone possibili.

24/3 Paris en liberté.

Uno dei miei fotografi di sempre in una mostra che, lasciata Roma, è approdata a Milano. Circa 200 fotografie (sono almeno 300 nel costoso catalogo, che vale comunque la pena di essere acquistato in modo che, ogni tanto, si possa sognare guardando le opere di questo poeta dell'immagine). Ho visto alcuni classici ormai iper-noti e che hanno forse quindi anche perso la loro carica dirompente. Ma ho potuto anche gustarmi tantissime altre immagini mai viste prima e ricche di umanità, visi, situazioni. Decisamente un classico che vale pienamente ancora oggi. Se potessi scegliere quale tra le 4 esperienze del week-end ripetere questa sarebbe decisamente in top alla lista. Magari ci riesco con la scusa di accompagnare qualcuno a visitare la mostra!

24/3 Ricordo di Antonio Tabucchi.

20 lettori per 20 sogni di sogni di Antonio. E molti di questi lettori bambini. E molti di questi sogni molto accattivanti. Una bellissima idea per ricordare uno scrittore delle mie parti che io ho conosciuto solo in questi ultimi mesi leggendo il suo bellissimo "Sostiene Pereira". Ricorderò per molto tempo questa Ricordo.

25/3 Richard Galliano.

Uno strumento che non avevo mai considerato. Quasi mai presente in nessuna orchestra. Eppure capace di giocare con Bach, con Astor Piazzolla, con Édith Piaf, e con tanti altri. La sua fisarmonica Galliano se la porta dietro e la suona da 50 anni (lui ha 62 anni) da quando sua nonna gliela ha regalata. Il mio imprint con il jazz (con questo tipo di jazz) è coinciso con la mia prima volta al Goldoni di Livorno. Platea zeppa. Vicino a me due giovani donne molto carine. Una delle due ogni tanto mi sorrideva.

2 commenti:

  1. Pensare che fino a non molti anni fa la fisarmonica era esclusa dai nostri conservatori, considerata uno strumento di serie b, forse troppo popolare. Eppure è capace di farci stringere il cuore fin dalle prime note, di intrecciare i sentimenti opposti della malinconia e della gioia. Sarà perché sono cresciuta a pane e fisarmonica che mi piace tanto. Mia padre ci suonava anche la ninna nanna, con la fisarmonica.

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  2. Molto, ma proprio molto bene. Continua così!

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