lunedì 9 dicembre 2013

The Melancholy of Departure



Il brano di Mark Isham faceva da sottofondo sonoro alla proiezione di due documentari sulla II guerra mondiale che interrompono la visione della mostra delle foto di Robert Capa alla Villa Manin di Passariano. E queste proiezioni sono ben presentate (in una ampia enorme sala a due piani nel centro della Villa su due maxi-schermi) e sono accolte da tutti in religioso silenzio sia a piano-terra sui divani centrali, sia al 1º piano sulla balaustra. È impressionante vedere tutte queste persone in silenzio osservare quelle terribili e impressionanti scene. E la musica di Isham è proprio quella giusta con la tromba che suona una melodia sopra un sottofondo duro, ritmico, meccanico, ripetitivo.

La mostra è molto ampia, quasi duecento foto, che coprono l'intera vita del fotografo. Il catalogo non è completo (copre circa la metà delle opere esposte) ma serve a ricordare e fissare nella memoria gli scatti più belli. E poi ieri sera ho cominciato a leggere con piacere e interesse le diverse presentazioni che precedono l'elenco delle opere riprodotte. Visitando questa mostra ho scoperto che Capa nella sua vita ha frequentato molti scrittori che non leggo più da molti anni (Capote, Hemingway, Faulkner), artisti (Picasso, Matisse) e, soprattutto, ha avuto una storia d'amore con una delle più belle donne del '900: Ingrid Bergman.

Qui mi piace ricordarlo (in una foto di Miron Davis del 1942) mentre legge, in vasca da bagno, uno degli autori che più mi piacciono: Simenon (Maigret e il cane giallo).

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